Martino Mora, il professore che discrimina, poi viene cacciato dalla scuola, quindi si sente vittima di discriminazione

Martino Mora, il professore del discrimine scolastico

Capita che il 25 novembre, uno studente del Liceo Bottoni di Milano decida di entrar in classe e di voler seguir lezione “vestito da donna”, presumibilmente – ma non necesariamente – per via della giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

Capita che un professore di questo liceo, tal Martino Mora, già collaboratore di Radio Spada, un sito di informazione ultracattolica radicale ed editore di testi divulgativi tra i più conservatori e feroci sul mercato – decida di porre il veto e di rifiutarsi di far lezione con “un uomo vestito da donna” in classe.

Capita che la preside del liceo dove insegna tal Martino Mora che, va ricordato, è un dipendente del Ministero della Pubblica Istruzione, decida di assecondare questa sua richiesta e di “cacciarlo” da scuola.

Capita che il dipendente del Ministero della Pubblica Istruzione che ha discriminato il ragazzo per i suoi abiti e per la sua libertà di essere ciò che desidera, vada su Facebook a scrivere un piagnisteo per esser a suo dire, esser lui vittima di un atto discriminatorio nei suoi confronti e per le sue “idee“.

Martino Mora, il professore che discrimina, poi viene cacciato dalla scuola, quindi si sente vittima di discriminazione
Il piagnisteo di Martino Mora
Martino Mora, il professore che discrimina, poi viene cacciato dalla scuola, quindi si sente vittima di discriminazione
Il piagnisteo di Martino Mora

“ETSI OMNES, EGO NON. La preside del liceo dove insegno mi ha cacciato da scuola. Stamattina. Mi ha cacciato poiché le avevo detto che non intendevo fare lezione in presenza di un allievo maschio che si è presentato travestito da donna dalla testa ai piedi. A questo punto la “signora” in questione mi ha messo brutalmente e arbitrariamente di fornte all’aut aut: o avrei fatto lezione facendo finta di nulla, o avrei dovuto lasciare immediatamente la scuola. Alla mia risposta che mi sembrava molto più onorevole la seconda possibilità, ella mi ha cacciato. Questi i fatti (tralascio le parole assai sgradevoli della “signora” in questione, che intendevano umiliarmi senza successo, alle quali ho ovvamente replicato). In una scuola capovolta, che a parole non vuole “discriminare” nessuno, si discrimina pesantemente solo chi chiede decoro, decenza, rispetto dei limiti. Per giunta si esercita l’arbitrio facendo ricorso dispotico ad un’autorità che a questo punto è solo la grottesca caricatura di se stessa. P:S: Immagino di essere l’unico, tra i docenti della classe, ad avere chiesto alla preside l’esonero dalla lezione. E ovviamente l’unico ad essere cacciato. E immagino anche che riceverò poca o nessuna solidiarietà dalla maggior parte dei miei colleghi. Non me ne faccio problema: “etsi omnes, ego non”, come diceva monsignor von Galen. Ovvero: anche se tutti, io no.”

È proprio di persone come queste, con queste idee e per di più professori che dovrebbero aiutare la formazione degli studenti in un’età particolarmente difficile e cruciale per la loro crescita come persone che, la scuola intesa come istituzione, non ha bisogno. Se sei un ultracattolico, lo stato laico – che attualmente ti stipendia per seguire il suo programma e le sue regole – ti da la possibilità di adare ad insegnare in una scuola privata nel quale puoi trovare idee affini alle tue e condivise. Nessuna discriminazione, professor Martino Mora.

Ovviamente sotto al suo post su Facebook non sono mancati commenti a favore della sua azione e solidali al piagnisteo paradossale, ma spuntano qua e la delle risposte e delle critiche alla sua illogica invettiva. Tra tutte, ce n’è una che vale più di mille altre considerazioni e riassume perfettamente l’idiozia del gesto e dell’idea che l’ha mosso:

Martino Mora, il professore che discrimina, poi viene cacciato dalla scuola, quindi si sente vittima di discriminazione
Una sintesi perfetta

Sei stato tu a rifiutarti di fare lezione, adducendo a ridicole scusanti tipiche di chi , snaturando la parola decoro, è solito a discriminare chi non è conforme ai propri canoni estetici o personali.
Sei stato tu a discriminare.
Tu ad escludere.
Tu a decidere.
Non sei tu la vittima, nossignore.
La vittima è l’alunno a cui è vacillato il diritto allo studio, colpevolizzata nel proprio abbigliamento e quindi della propria identità.
In un liceo tra l’altro, quindi si parla di adolescenti. Hai idea di cosa possa comportare?
Dovresti avere acquisito 24 CFU che parlano proprio di questo, sempre che tu sia un insegnante abilitato.
Non sei tu la vittima.
Chiedi scusa alla classe, alla famiglia, alla scuola, al ragazzo e chiedi, per favore, di riprendere il tuo posto.
Testa bassa e camminare.

Lo sciopero degli studenti

Capita che oggi Martino Mora sia già tornato in classe, ma che questa volta siano stati gli studenti ad abbandonarla a causa della sua presenza, proclamando uno sciopero, sostenuto da preside e docenti.

Martino Mora, il professore che discrimina, poi viene cacciato dalla scuola, quindi si sente vittima di discriminazione

Lo sciopero degli studenti del Liceo Bottoni
Lo sciopero degli studenti del Liceo Bottoni

Gli studenti oggi si sono rifiutati di seguire la sua lezione, per difendere le loro idee in quanto il seguente professore nella giornata contro la violenza sulle donne #25novembre si è rifiutato di fare lezione per difendere ideali alquanto discutibili

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