La scuola del cinismo
A proposito di cinismo, la risposta del ristoratore, un umile “oste di campagna“, è eccezionale! Da applauso! C’è chi il cinismo lo interpreta, e chi lo può insegnare.
“Abbiamo prenotato un tavolo con parecchio anticipo in questo ristorante invogliati dalle ottime recensioni. Tenevamo molto a pranzarvi ma la mattina del giorno tanto atteso abbiamo ricevuto la notizia di un grave lutto in famiglia. Ho chiamato subito il proprietario per cancellare la prenotazione adducendone il motivo, e questi mi ha liquidato in un nanosecondo riattaccando il telefono. Quando ho richiamato per esternare il mio sbigottimento di fronte a un comportamento per nulla riguardoso, sempre il proprietario si è giustificato dicendo che non aveva tempo da perdere e che aveva tagliato corto per non perdere minuti preziosi per “rimpiazzarci” (testuali parole!) il prima possibile. Sono rimasto senza parole. Capisco che questi sono tempi duri per i ristoratori che subiscono molte perdite economche, ma ritengo inqualificabile e sintomo del più bieco cinismo anteporre la ricerca spasmodica del profitto alla cortesia e al rispetto per un potenziale cliente. Non si possono trattare in modo così insensibile e cinico potenziali avventori solo perché il proprio ristorante gode di buona fama e si è alla ricerca di guadagni a tutti i costi. La vita delle persone vale molto di più del guadagno derivante da un pranzo, e se non lo si è ancora capito prima o poi la vita lo insegnerà, volenti o nolenti.“
La risposta non tarda ad arrivare
“Egregio Sig. Boetti (questo il nome che mi ha dato anche se vedo che ,come al solito per ingiuriare si nasconde sotto uno pseudonimo) Lei questa mattina mi telefona per cancellare la prenotazione fatta per il pranzo, molto corretto.Io prendo atto e le dico va bene quondi chiudo, del resto le sue motivazioni attengono solo a lei e mi pare corretto non chiedere la giustifica al che lei mi richiama attonito e stupefatto blaterando di volgare cinismo (sic) e di insensibilita. Ora a parte il fatto che la scuola cinica ha portato un grande contributo al pensiero classico e quindi io non colgo soltanto valenze negative in quella che a lei pare forse solo un ingiuria, non vedo come il suo dolore per la perdita avrebbe potuto essere lenito telefonicamente da uno sconosciuto. Ma forse mi sbaglio o forse, come lei sottintende , ho sbagliato mestiere, dovevo fare il prete o lo psicologo . La chiudo qui, ma no aspetti, ancora il tempo per una domanda, questa si cinica: ma lei la mattina di un grave lutto familiare non trova di meglio da fare che polemizzare con uno sconosciuto oste di campagna sui tempi e i modi delle conversazioni telefoniche? Ma forse questo è il suo modo di elaborare il lutto! Un po cinico no?“