Il sole è mio è lo gestisco io
Sembra una notizia di questi giorni ma in realtà risale ad una decina di anni fa, ciononostante abbiamo una vincitrice: Angeles Duràn si comprò il Sole da un notaio (la legge glielo permette) e ne rivendica il possesso. Anzi, pretende pure le tasse che vorrebbe distribuire ad enti benèfici e al welfare spagnolo, tenendo per se solo un “misero” 10% del gettito.
A me sta benissimo, è un’idea che funziona. Una volta capito chi sia l’effettivo proprietario del Sole, sarà più semplice chiedere i danni per tempeste solari e tumori della pelle. 😉
“E se dovessimo pagare le tasse sul beneficio di poter godere dei raggi del Sole? Può sembrare un’assurdità ma una donna sembrerebbe intenzionata a portare avanti questa idea dal momento che poche settimane fa ha ‘registrato’ il Sole presso un notaio rivendicandone la proprietà. L’iniziativa è di una 49enne spagnola di nome Ángeles Duràn che, ai media locali ha dichiarato: “Conosco la legge e ho sostenuto legalmente la mia richiesta. L’ho fatto io io ma chiunque avrebbe potuto farlo se gli fosse venuto in mente”. Basandosi sul trattato sullo spazio extra atmosferico che impedisce ai governi di rivendicare la proprietà dei corpi celesti la donna si è accorta che tale documento non menziona i singoli individui e ha deciso di approfittarne.“
Ma non è tutto
Che il livello di informazione abbia raggiunto una qualità ormai troppo bassa è noto da tempo, questo grazie anche al percentile offerto dai giornaletti gossipari acchiappaclick. In questo caso di New Notizie che “ovviamente” ha preso questa vecchia news, una storia che risale addirittura al 2010, come scrive il The Sun in un articolo del 2015 nel quale si fa menzione alla causa di Angeles Duran contro Ebay, che le avrebbe impedito di vendere dei lotti di Sole, e la fa passare per attuale, di questi giorni. Nessuna menzione all’antichità della notizia. Nessun controllo o Fact Check, tanto nessuno – o molto pochi – dei lettori controlla e verifica le notizie dando sempre tutto per buono e, tutto sommato, per i siti webbi contano solo i click. 😉
Bufale.net ne ha scritto un buon approfondimento nel 2019, per chi volesse leggerlo e valutare l’aspetto legale della vicenda nel dettaglio.
