Il primo supereroe di colore è razzista

Verso la fine degli anni ’70 la DC Comics, casa editrice che ha dato vita a tantissimi personaggi dei fumenti, madre di Batman e Superman, tentò di lanciare un supereroe di colore, Black Bomber.

Black Bomber

Si sarebbe dovuto trattare di un uomo bianco e razzista che, in condizioni di forte stress, si trasformava in un fortissimo alter ego di colore, condizione acquisita a causa di un esperimento militare fallito durante la guerra in Vietnam.

Alla fine (giustamente) il progetto fu abbandonato; Tony Isabella, il writer a cui furono commissionati gli script per le avventure di Black Bomber, chiese ai suoi editori: “Volete VERAMENTE che il primo supereroe nero della DC sia un bigotto bianco?”.
Anche il critico Don Markstein, esperto di storia dei fumetti, lo definì: “un insulto praticamente a tutti sotto ogni punto di vista”.